Palermo 15 dicembre 2024 – Quattro vittime nello stesso tratto stradale in soli otto mesi non possono essere una coincidenza. La statale 121, nel tratto vicino allo svincolo di Bolognetta, è ormai una Spoon River moderna, con troppe croci lungo quei pochi chilometri d’asfalto che continuano a mietere vittime. L’ultima tragedia si è consumata tra venerdì e sabato, quando Ruben Saccio, 25 anni, e Samuele Cusimano, 22 anni, hanno perso la vita in un incidente contro un’autocisterna.
Di Mirko Aglianò
Questo tratto della Palermo-Agrigento è noto da anni per la sua pericolosità. La presenza di intersezioni a raso, l’inadeguatezza del tracciato e un traffico intenso ne fanno un’arteria dove anche il minimo errore può trasformarsi in tragedia. Nel solo 2024, quattro persone sono morte qui: oltre a Ruben e Samuele, anche i motociclisti Salvatore Cangialosi e Mario Romano hanno perso la vita nello stesso tratto, in circostanze simili. La statale 121, nota anche come “Catanese”, è stata concepita come uno scorrimento veloce, ma oggi non risponde alle esigenze di sicurezza per un traffico sempre più intenso. Nonostante le promesse e i fondi stanziati, i lavori di ammodernamento sembrano procedere a passo di lumaca.
I lavori di ammodernamento del tratto tra Bolognetta e Bivio Manganaro sono iniziati nel giugno del 2013, con una data di completamento inizialmente prevista per il 2016. Tuttavia, una serie di ritardi, tra cui il fallimento della Cmc di Ravenna, ha rimandato la conclusione dei cantieri a tempo indeterminato. Un primo passo avanti è stato fatto nel settembre 2023, con la consegna di otto chilometri di strada, ben undici anni dopo l’inizio dei lavori. Tuttavia, l’intero tratto resta incompleto e, come spesso accade, le rifiniture finali non hanno una tempistica certa. Nel frattempo, il costo del progetto è lievitato da 300 a 375 milioni di euro.
Lo scandalo del viadotto Scorciavacche, inaugurato nel dicembre 2014 e parzialmente crollato pochi giorni dopo, è l’emblema della lentezza e dell’inefficienza che caratterizzano questo progetto. Anche il processo per il crollo è ancora in corso, a quasi dieci anni di distanza. Per anni, inoltre, gli automobilisti sono stati costretti a sopportare la presenza di otto semafori lungo l’intero asse viario, che rallentavano notevolmente il traffico e causavano disagi infiniti.
Nonostante le promesse, il completamento della riqualificazione sembra ancora lontano. Si parla da tempo di interventi sul tratto tra Bolognetta e il raccordo con l’A19, ma persino la progettazione non è stata ancora completata. Intanto, il numero di vittime continua a salire, trasformando questa strada in una trappola mortale. L’ennesima tragedia solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza della Palermo-Agrigento. È inaccettabile che un’arteria così importante per la Sicilia resti in condizioni tanto precarie. Gli automobilisti meritano strade sicure e lavori completati nei tempi previsti, non cantieri infiniti e lapidi lungo il percorso. Fino a quando si continuerà a rimandare gli interventi necessari, questa strada resterà un simbolo della tragica inefficienza infrastrutturale dell’isola.
Tag: Attualità, Palermo Last modified: Dicembre 15, 2024