PALERMO (domenica 3 novembre 2024) – Fabrizio Miccoli, ex capitano e storico bomber del Palermo, è tornato nel capoluogo siciliano in occasione del 124esimo anniversario del club. Accolto con calore dai tifosi rosanero, Miccoli ha voluto segnare la sua visita con un gesto simbolico: un incontro con Maria Falcone presso la sede della Fondazione Falcone, in omaggio alla memoria del fratello Giovanni, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1992.
Di Mirko Aglianò
Questa visita rappresenta un momento significativo per l’ex calciatore, il quale si appresta anche a tornare nello stadio “Renzo Barbera” domenica 3 novembre per assistere al match tra il Palermo e il Cittadella. Sarà un ritorno speciale nel tempio del calcio palermitano per il “Romario del Salento,” che con le sue giocate ha scritto un capitolo indelebile nella storia calcistica della città.
La visita alla Fondazione Falcone è carica di significato anche per la sua storia personale. Negli anni passati, Miccoli è stato protagonista di una vicenda giudiziaria che ha coinvolto il boss della Kalsa, Mauro Lauricella, figlio del boss mafioso Antonino “Scintillone” Lauricella. L’ex calciatore, nel tentativo di recuperare ventimila euro per conto di un terzo, si era rivolto a Lauricella, il quale utilizzò metodi mafiosi. La vicenda, intercettata dalle forze dell’ordine, portò alla condanna definitiva di Miccoli, nel novembre 2021, a tre anni e sei mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Con il passare del tempo e il pentimento manifestato, Miccoli ha ottenuto nel 2022 l’affidamento in prova, dimostrando la volontà di rimediare agli errori passati. Il ritorno a Palermo e l’incontro con Maria Falcone segnano una tappa importante nel suo percorso di riconciliazione, un gesto di rispetto e memoria per un simbolo della lotta contro la mafia che rappresenta Palermo e tutta l’Italia.
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