Palermo, 3 dicembre 2024 – Un passo importante verso l’inclusione e la riabilitazione: è stato firmato oggi un protocollo d’intesa tra il Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo e le tre principali strutture carcerarie della città – Pagliarelli, Ucciardone e l’Istituto Minorile Malaspina. L’accordo coinvolge anche il garante dei diritti dei detenuti del Comune di Palermo e l’amministrazione comunale, alla presenza di Nicola Mazzamuto, presidente dei magistrati di sorveglianza, e Simone Alecci, vicario del sindaco.
Di Mirko Aglianò
L’intesa mira a promuovere attività musicali all’interno delle strutture penitenziarie, portando l’arte e la cultura a chi vive dietro le sbarre. “Il carcere è un pezzo di città,” ha dichiarato Pino Apprendi, garante per i diritti dei detenuti di Palermo. “Questo accordo avvicina una prestigiosa istituzione come il Conservatorio a chi vive la sofferenza della reclusione e la lontananza dai propri cari, indipendentemente dal reato commesso o dalla pena da scontare.”
L’iniziativa sottolinea l’importanza della cultura come strumento di recupero sociale, puntando a creare momenti di riflessione e crescita personale per i detenuti, spesso esclusi dai circuiti tradizionali della formazione e della cultura. “Attraverso la musica, si vuole offrire un’opportunità di dialogo e riscatto, oltre a favorire un processo riabilitativo che possa estendersi anche oltre le mura del carcere,” ha aggiunto Apprendi.
La firma del protocollo rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni locali, sistema penitenziario e realtà culturali. Il Comune di Palermo, da anni impegnato nel promuovere progetti di inclusione, ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa, sottolineando come la cultura possa essere uno strumento essenziale per abbattere le barriere e costruire ponti con il mondo esterno.
Il progetto darà vita a corsi, laboratori e spettacoli musicali all’interno degli istituti, coinvolgendo detenuti di tutte le età. L’obiettivo è creare uno spazio dove la musica possa diventare un mezzo di espressione, condivisione e riscatto, contribuendo a umanizzare l’ambiente carcerario e a rendere meno gravoso il percorso della detenzione.
Con questa iniziativa, Palermo si conferma una città impegnata nel riconoscere i diritti umani anche nei contesti più difficili, dimostrando come la musica possa diventare un linguaggio universale di inclusione e speranza.
Tag: Cronaca, cultura, Palermo Last modified: Dicembre 3, 2024