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Palermo, in ospedale per una frattura: muore dopo 17 giorni di attesa per un intervento

PALERMO 8 gennaio 2025 – Doveva essere un intervento semplice e risolutivo, ma si è trasformato in una tragedia. Giuseppe Barbaro, 74 anni, padre di quattro figli, è morto all’ospedale Villa Sofia di Palermo dopo 17 giorni di attesa per un intervento chirurgico. Entrato in struttura il 21 dicembre con una frattura alla clavicola, l’uomo era in buona salute, ma non è mai più tornato a casa.

Di Mirko Aglianò

Secondo l’esposto presentato dalla figlia Valeria Barbaro, il padre è rimasto in barella al pronto soccorso fino alla vigilia di Natale, quando è stato finalmente trasferito in reparto. Qui, però, ha scoperto che l’operazione necessaria era bloccata da una lista d’attesa interminabile, con almeno 14 pazienti in attesa di intervento ortopedico. Il 28 dicembre, Giuseppe Barbaro è riuscito a chiamare le figlie con l’unica mano libera, denunciando una situazione surreale: «Sono legato in un magazzino», avrebbe detto. La mattina seguente, la figlia Aurora lo ha trovato in reparto, legato con fascette di plastica, febbricitante e delirante. Gli è stata poi diagnosticata una polmonite bilaterale, che avrebbe aggravato le sue condizioni fino al tragico epilogo del 6 gennaio.

La morte di Giuseppe Barbaro ha spinto i familiari a rivolgersi alla magistratura. L’inchiesta, affidata al pubblico ministero Luisa Bettiol, è attualmente aperta contro ignoti. La salma dell’uomo è stata sequestrata e verrà sottoposta ad autopsia per accertare le cause del decesso. Valeria Barbaro, che lavora alla cancelleria penale del tribunale di Palermo, punta il dito contro il caos organizzativo dell’ospedale: «Mio padre è entrato con una semplice frattura ed era in buona salute. È morto a causa di una serie di gravi negligenze». L’avvocato della famiglia, Andrea Dell’Aira, è lo stesso che sta seguendo un altro caso emblematico di malasanità a Palermo: la morte di Maria Ruggia, una pensionata deceduta dopo otto giorni trascorsi tra una barella e un sovraffollato reparto dell’ospedale Ingrassia.

La drammatica situazione di Villa Sofia non è passata inosservata. Il 3 gennaio, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha effettuato un sopralluogo nel reparto di Ortopedia, trovando 14 pazienti in attesa di intervento. Schifani ha definito “inaccettabile” la situazione e ha convocato i vertici dell’azienda sanitaria Villa Sofia-Cervello, Aroldo Gabriele Rizzo e Luigi Guadagnino, per discutere delle criticità. «Abbiamo registrato carenze evidenti e stiamo lavorando per risolvere i problemi», ha dichiarato il presidente. Ma per Giuseppe Barbaro e la sua famiglia queste parole sono arrivate troppo tardi.

Il caso di Giuseppe Barbaro non è un episodio isolato, ma l’ennesima testimonianza di una sanità in affanno. Le lunghe liste d’attesa, il sovraffollamento dei reparti e la mancanza di risorse adeguate continuano a mietere vittime e a suscitare l’indignazione dell’opinione pubblica. Ora si attende l’esito dell’autopsia e degli accertamenti giudiziari per fare luce su quanto accaduto e per individuare eventuali responsabilità. Nel frattempo, la famiglia di Giuseppe Barbaro spera che questa tragedia possa servire a evitare ulteriori casi simili.

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Tag: , Last modified: Gennaio 8, 2025
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