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Palermo: Emanuela Perinetti, a un anno dalla scomparsa, un concorso per ricordarla

Emanuela Perinetti

Palermo (mercoledì 30 ottobre) – Un’assenza che ancora pesa, quella di Emanuela Perinetti, la giovane manager di 33 anni scomparsa lo scorso anno a causa dell’anoressia. Un dolore che il Liceo Vittorio Emanuele II, dove Emanuela aveva studiato, ha trasformato in un’occasione di riflessione: un concorso d’arte a lei dedicato, pensato per aiutare i ragazzi a esplorare il concetto di bellezza autentica, quella che va oltre gli stereotipi e che non ha bisogno di conformarsi ai canoni.

Di Mirko Aglianò

La premiazione, che si terrà mercoledì 30 ottobre alle ore 16.00 presso l’Aula Magna del liceo, vedrà la partecipazione tra gli altri della dirigente scolastica Mariangela Ajello, Giorgio Perinetti, padre di Emanuela e noto direttore sportivo, il presidente del Palermo FC Dario Mirri e Roberta Chiovaro dell’associazione Ilfilolilla, impegnata nella sensibilizzazione sui disturbi alimentari.

“È un’iniziativa che vuole fare riflettere i ragazzi su cosa significhi davvero bellezza – ha commentato una delle insegnanti impegnate nel progetto – in un tempo in cui è più che mai necessario affermare i valori della genuinità e del rispetto verso sé stessi e gli altri”. Gli studenti hanno accolto l’invito creando opere artistiche che spaziano dalle poesie alle sculture, dai video alle performance musicali e di danza, esprimendo così le loro emozioni e il loro personale rapporto con l’idea di bellezza. È stato scelto anche di includere performance dal vivo, lasciando ai concorrenti la possibilità di suonare o cantare, in una celebrazione della creatività e della memoria di Emanuela.

L’iniziativa non è solo un momento commemorativo, ma un appello a sensibilizzare sulle difficoltà che molte persone, soprattutto giovani, vivono in silenzio. Il concorso è pensato per essere uno spazio di supporto, in cui i ragazzi possano sentirsi accolti e dove alcuni hanno già trovato la forza di intraprendere un percorso psicologico.

“Quando si è adolescenti è facile sentirsi travolti da aspettative e insicurezze”, ha commentato ancora una delle docenti coinvolte. “Attraverso progetti come questo, la scuola può davvero fare la differenza. Siamo convinti che i ragazzi di oggi, sostenuti e compresi, possano trovare il coraggio di chiedere aiuto e di accettarsi, senza paura di essere giudicati”. Nata dal desiderio delle docenti di dare un senso alla tragica perdita di Emanuela, l’iniziativa è anche una risposta a un sistema che, con il taglio dei fondi ai centri per i disturbi alimentari, spesso lascia i giovani e le loro famiglie a fronteggiare questi problemi senza il sostegno necessario.

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Tag: , Last modified: Ottobre 30, 2024
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