Palermo e il Palermo Calcio: quando le anime non si incontrano

Palermo 16 dicembre 2024 – Il Palermo calcio, simbolo e specchio della città, vive un momento di disarmonia che va oltre il campo. Non è solo una questione di tattiche, vittorie o sconfitte: è una frattura culturale, quasi filosofica, tra due identità che dovrebbero marciare insieme e invece sembrano fare a pugni.

Di Mirko Aglianò

Da un lato, il City Football Group (CFG), portatore di una visione manageriale, calcolata e distante, quasi impenetrabile nella sua compostezza britannica. Dall’altro, Palermo, città passionale e viscerale, che vive di emozioni forti, spesso contraddittorie, e che del calcio ha sempre fatto un’estensione della propria anima. Questo dualismo appare oggi come un cortocircuito, una “manica” da attraversare tra due mondi che si sfiorano ma non si comprendono.

La squadra, priva di una vera identità, non riesce a incarnare il cuore pulsante di una piazza che ha bisogno di sentirsi rappresentata, amata, e soprattutto ascoltata. Il Palermo di oggi sembra distante, scollegato, quasi incapace di dialogare con la città. I tifosi, storicamente insoddisfatti ma sempre appassionati, si ritrovano davanti a una squadra che non li capisce e a una società che comunica poco, rifugiandosi in strategie silenziose che lasciano spazio solo al dubbio e al disincanto. Questo è il rischio che oggi corre il Palermo: trasformarsi in una realtà “vestita male”, senza passione, senza sacrificio, senza orgoglio.

La sfida più grande non è solo vincere sul campo, ma ricucire il rapporto tra la squadra e la città, tra società e tifoseria. Serve un ritorno al “tu”, quel dialogo familiare e spontaneo che in passato ha fatto del Palermo non solo una squadra di calcio, ma un pezzo di cuore per chi lo sostiene. Questa riconnessione passa per l’umiltà, per l’ascolto, e per una nuova forma di leadership che sia capace di guidare con passione e trasparenza. Il calcio non è solo gestione o business; è cultura, identità, appartenenza. Ritrovare questa dimensione potrebbe essere la chiave per far rinascere il Palermo, dentro e fuori dal campo.