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Palermo, donna muore in ospedale: «Lasciata su una barella per 8 giorni», scatta la denuncia

Ospedale Ingrassia Palermo

Palermo 22 dicembre 2024 – Maria Ruggia, 76 anni, è morta all’ospedale Ingrassia di Palermo il 20 dicembre, dopo essere stata lasciata per otto giorni su una barella nel pronto soccorso. È quanto denuncia la figlia Romina Gelardi, che ha presentato un esposto alla Procura di Palermo per chiedere di accertare eventuali responsabilità nella gestione sanitaria della madre.

Di Mirko Aglianò

Secondo quanto riferito dalla figlia, la donna era stata ricoverata il 10 dicembre con sintomi di inappetenza e nausea persistente. Nonostante la sua condizione di paziente fragile – con diagnosi di cardiopatia ischemica, carcinoma mammario e diabete mellito di tipo II – Maria Ruggia sarebbe rimasta al pronto soccorso fino al 18 dicembre, senza ricevere una terapia antibiotica preventiva adeguata. Solo il 19 dicembre sarebbe stata trasferita nel reparto di Medicina Generale, ma le sue condizioni erano ormai peggiorate gravemente. «Hanno ignorato i segni evidenti di sepsi, come l’assenza di stimolo a urinare», sostiene Romina Gelardi, assistita dall’avvocato Andrea Dell’Aira. «Mia madre potrebbe aver contratto un’infezione in ospedale, ma nessuno ha considerato la sua condizione clinica. Quando è stata finalmente trasferita, era già troppo tardi».

Dopo la denuncia, la polizia ha sequestrato le cartelle cliniche e la salma della donna, che sarà sottoposta ad autopsia presso l’Istituto di Medicina Legale. L’indagine punta a chiarire se vi siano stati ritardi, negligenze o omissioni da parte del personale sanitario e a verificare se l’eventuale infezione sia stata contratta durante il ricovero. La figlia di Maria Ruggia chiede giustizia e chiarezza: «Mia madre meritava cure adeguate e un trattamento dignitoso. Spero che l’autorità giudiziaria possa far luce su quanto accaduto, affinché nessun’altra famiglia debba vivere un dramma simile».

Il caso riaccende i riflettori sulle condizioni dei pronto soccorso italiani, spesso sovraffollati e con risorse insufficienti. Situazioni come quella denunciata sollevano interrogativi sulle modalità di gestione dei pazienti più fragili e sul rispetto dei protocolli sanitari, soprattutto in contesti di emergenza.

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Tag: , Last modified: Dicembre 22, 2024
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