Palermo (14 novembre 2024) – Si è concluso con una condanna a sette mesi di reclusione, con pena sospesa, il processo nei confronti di una donna accusata di minacce e lesioni personali ai danni di una dottoressa del pronto soccorso del Policlinico Paolo Giaccone. La decisione è stata emessa dal Tribunale di Palermo, seconda sezione penale, che ha condannato l’imputata anche al risarcimento dei danni, da definirsi in sede civile, e al pagamento delle spese processuali per un totale di 1.950 euro oltre IVA.
Di Mirko Aglianò
L’episodio risale al 2017, quando la dottoressa, intenta a prestare assistenza ai pazienti, è stata aggredita verbalmente e fisicamente dall’imputata, che non voleva rispettare la lista d’attesa. La situazione è degenerata fino a necessitare l’intervento della vigilanza interna e dei carabinieri, che hanno fermato la donna. Nonostante l’intervento tempestivo, l’aggressione ha causato alla dottoressa ferite fisiche e un forte trauma psicologico. La vittima è stata assistita legalmente dall’avvocato Lorenzo Bonaventura.
La Direttrice Generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari, ha commentato la sentenza, definendola “un segnale importante” per riaffermare il rispetto verso i professionisti della sanità. “È mia determinazione tutelare i dipendenti dell’Azienda ospedaliera universitaria con tutte le misure possibili, anche attraverso una maggiore sensibilizzazione sul tema della violenza negli ospedali e potenziando la sorveglianza nelle aree più a rischio”, ha dichiarato.
La sentenza arriva a pochi giorni dall’approvazione in Parlamento di nuove misure per contrastare la violenza sui professionisti sanitari. Tra queste, l’arresto obbligatorio in flagranza e, in determinati casi, anche l’arresto in flagranza differita.
Tag: Cronaca, Palermo Last modified: Novembre 14, 2024
