Palermo/Genova (26 novembre 2024) – Un’operazione su vasta scala condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha portato all’arresto di sei persone, smascherando una rete di infiltrazioni mafiose che si estendeva da Palermo al porto di Genova. Al centro dell’inchiesta, denominata “Operazione Gigante”, c’è Salvatore Mario Lo Piccolo, 66 anni, figura di spicco già nota per il suo coinvolgimento nei processi Addiopizzo.
Di Mirko Aglianò
Lo Piccolo, soprannominato “il Presidente,” è accusato di essere in contatto diretto con Calogero Lo Piccolo, reggente della cosca mafiosa di Tommaso Natale e figlio del capomafia Salvatore Lo Piccolo. Già condannato a 9 anni e 6 mesi nel 2009 per reati legati al racket, Lo Piccolo avrebbe avuto un ruolo centrale nell’organizzazione oggetto dell’attuale indagine, coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Genova e condotta in collaborazione con i centri operativi DIA di Palermo, Milano e Torino. Tra gli arrestati figura anche l’imprenditore genovese Gabriele Silvano, attivo nel settore della logistica portuale, e il dipendente di una ditta di spedizioni, Enrico Bomarzo. Insieme a loro, sono stati fermati tre cittadini sudamericani: John Harold Ordonez Garcia, Boris Jiampier Maruri Moreira e Victor Manuel Maruri Moreira. Le accuse includono reati come associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, detenzione illecita di armi, estorsione e trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante di favorire attività mafiose.
Durante l’operazione, gli investigatori hanno sequestrato quattro pistole e oltre 500 proiettili, nascosti in un container utilizzato dalla società logistica dell’imprenditore Silvano. Gli inquirenti sostengono che questa società fosse il fulcro di un traffico di cocaina dal Sudamerica, con legami diretti alla cosca palermitana. Tra i reati contestati, figura anche un caso di estorsione: Silvano avrebbe minacciato di morte una persona per costringerla a non vendere un immobile, utilizzato successivamente come bed and breakfast a scopo di lucro. L’operazione ha portato anche al sequestro preventivo di un terreno a Palermo e all’esecuzione di perquisizioni personali e domiciliari. Inoltre, alcune società della logistica coinvolte sono state colpite da interdittive antimafia, a causa del rischio concreto di infiltrazioni mafiose. Le indagini, guidate dal pubblico ministero Monica Abatecola, hanno messo in luce il radicamento della criminalità organizzata nel tessuto economico genovese, in particolare attraverso il controllo di settori strategici come la logistica portuale.
I sei arrestati sono stati trasferiti al carcere di Genova Marassi, dove rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’operazione Gigante rappresenta un duro colpo per le organizzazioni mafiose, riaffermando la determinazione dello Stato nel contrastare la criminalità organizzata su scala nazionale.
Tag: Italia Last modified: Novembre 26, 2024