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Morte dei coniugi Delia-Lupo: ancora molti punti irrisolti

Palermo (mercoledì, 19 febbraio 2025) — Proseguono le indagini sulla morte di Pietro Delia, commercialista, e di sua moglie Laura Lupo, agente della polizia municipale, rinvenuti privi di vita lo scorso 5 maggio nella loro abitazione in via Notarbartolo. L’ipotesi iniziale di omicidio-suicidio rimane al vaglio della Procura di Palermo, che non esclude altre piste investigative.

Di Mirko Aglianò

Per far luce sulla dinamica dei decessi, i Carabinieri del RIS di Messina sono tornati nei giorni scorsi nell’appartamento della coppia per effettuare rilievi balistici e riesaminare la scena del crimine. L’abitazione resta sotto sequestro, e alcuni accertamenti sarebbero stati eseguiti anche presso l’appartamento della figlia della coppia, situato nello stesso stabile.

Secondo una prima ricostruzione, Laura Lupo – che da qualche tempo aveva ripreso la convivenza con il marito dopo un periodo di separazione – avrebbe sparato a Pietro Delia quattro colpi di pistola, forse al culmine di un litigio, mentre l’uomo tentava di fuggire lungo il corridoio. Tuttavia, l’ispezione cadaverica ha rivelato che i proiettili hanno raggiunto l’uomo al petto e all’addome, circostanza che contrasta con l’ipotesi di una fuga con successivo inseguimento.

Ulteriori dubbi emergono anche sulle ferite riportate dalla donna, che avrebbe impugnato la propria arma d’ordinanza, ferendosi prima al collo e poi esplodendo un colpo fatale alla testa. Gli investigatori ritengono anomala tale dinamica, soprattutto considerando che l’arma è stata ritrovata ancora stretta nella sua mano, nonostante la concitazione degli eventi e la caduta a terra della donna.

A lanciare l’allarme era stata la figlia della coppia, preoccupata per l’assenza del padre a un appuntamento di lavoro. Dopo vari tentativi di contatto senza risposta, la giovane aveva richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, che, una volta giunti sul posto, hanno forzato la porta e fatto la drammatica scoperta. Un altro elemento oggetto di accertamenti è la porta d’ingresso dell’abitazione, che non risultava chiusa dall’interno. Allo stesso tempo, nell’appartamento non sono stati rilevati segni di effrazione, alimentando ulteriori interrogativi sulla possibile presenza di terzi sulla scena del crimine.

L’inchiesta prosegue con l’analisi dei nuovi rilievi per determinare con esattezza le cause del duplice decesso e stabilire se vi siano elementi tali da escludere definitivamente l’ipotesi di un intervento esterno.

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Tag: , Last modified: Febbraio 19, 2025
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