Palermo (mercoledì, 19 febbraio 2025) — Un importante momento di riflessione e confronto si è svolto oggi presso l’Istituto Superiore “Ernesto Ascione” nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo, dove Fiammetta Borsellino, figlia minore del giudice Paolo Borsellino, ha incontrato circa quattrocento studenti per parlare di legalità, impegno civile e memoria. L’iniziativa, intitolata “Fare il proprio dovere”, ha visto la partecipazione attiva di docenti, rappresentanti del personale scolastico e studenti, alcuni dei quali hanno proposto performance artistiche e letture di poesie per dire “no” alla mafia.
Di Mirko Aglianò
Durante l’incontro, Fiammetta Borsellino ha sottolineato l’importanza di scegliere da che parte stare sin da giovani e di mantenere saldi i valori di umiltà e semplicità, anche quando si raggiungono importanti traguardi nella vita. “Per me i quartieri sono tutti uguali, io amo Palermo anche per le sue contraddizioni. Ritengo anzi che sia ancor più stimolante uscire dai luoghi comuni e dai contesti che ci danno piccole certezze”, ha dichiarato la figlia del magistrato assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992.
Nel suo intervento, Borsellino ha ricordato le parole del padre: “Si ama ciò che non ci piace per poterlo cambiare”, invitando i giovani a vivere la loro giovinezza con consapevolezza e senso di responsabilità. Ha poi raccontato la propria esperienza personale e il clima familiare che caratterizzava la sua infanzia e adolescenza a Palermo, evidenziando l’energia e la passione che animavano il lavoro del padre e che si riflettevano anche nella vita domestica.
La dirigente scolastica dell’Istituto “Ascione”, Sara Inguanta, ha ribadito il valore fondamentale dell’educazione alla legalità. “Fare il proprio dovere è un obbligo quotidiano che rappresenta una forma di rispetto verso noi stessi e verso la società. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutte le vittime della mafia ci ricordano che le nostre azioni devono essere intrise di legalità”, ha affermato. La preside ha poi evidenziato come la scuola debba lavorare in sinergia con le famiglie, il terzo settore e il territorio per contrastare fenomeni di devianza e offrire ai giovani opportunità di crescita. “Dobbiamo essere presenti al di là del perimetro della scuola, perché fuori abbiamo il mondo. Offrire nuovi stimoli ai ragazzi è essenziale per prevenire situazioni di disagio e per contrastare le dipendenze che alimentano il fenomeno mafioso”, ha aggiunto.
Tag: Cronaca, Palermo Last modified: Febbraio 19, 2025