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Estorsione aggravata: condannato l’ex gestore dell’ippodromo di Palermo

Ippodromo Palermo

PALERMO 24 gennaio 2025 – L’imprenditore toscano Massimo Pinzauti, ex procuratore generale della Sipet (Società ippica passione e territorio), è stato condannato a 5 anni di carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso. La condanna, emessa dal gup Ivana Vassallo, riguarda le pressioni esercitate su un ingegnere che aveva lavorato alla riapertura dell’ippodromo della Favorita, costringendolo ad abbandonare il progetto.

Di Mirko Aglianò

Le indagini dei carabinieri hanno rivelato che Pinzauti, a capo della società che nel 2020 aveva ottenuto la gestione trentennale dell’ippodromo chiuso dal 2017 per mafia, avrebbe stretto legami con esponenti mafiosi. Decisivo il coinvolgimento di Mimmo Russo, ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia, già agli arresti domiciliari per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione. Pinzauti avrebbe incaricato Gregorio Marchese, figlio del defunto boss mafioso Filippo Marchese, di intimidire l’ingegnere responsabile del progetto.

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha annunciato un’indagine interna affidata al segretario generale e all’area del Patrimonio per fare chiarezza sulla vicenda dell’affidamento dell’ippodromo alla Sipet. «Gli esiti delle verifiche – ha dichiarato Lagalla – guideranno l’adozione di eventuali provvedimenti per il bene e il futuro dell’impianto». L’ippodromo della Favorita era stato chiuso nel 2017 per infiltrazioni mafiose, su decisione dell’allora prefetto Antonella De Miro. La vicenda odierna evidenzia come, nonostante il cambio di gestione, permangano ombre e criticità legate al controllo dell’impianto.

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Tag: , Last modified: Gennaio 24, 2025
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