Palermo (27 novembre 2024) – L’emergenza abitativa resta una delle sfide più urgenti per Palermo e la sua provincia. Recentemente, l’associazione Asida è stata contattata dal Comune di Palermo per sondare la disponibilità di famiglie in condizioni di difficoltà a trasferirsi in alloggi confiscati alla criminalità, situati però fuori dai confini cittadini. La risposta delle famiglie è stata positiva, ma questa proposta ha sollevato interrogativi su come venga gestita l’assegnazione degli alloggi e su possibili cambiamenti di approccio.
Di Mirko Aglianò
Asida ha sottolineato una contraddizione: se il Comune può assegnare alloggi confiscati in provincia, perché non ampliare la graduatoria d’emergenza abitativa includendo tutto il territorio della Città Metropolitana? Questo permetterebbe anche a famiglie in gravi difficoltà, ma residenti in provincia, di accedere a soluzioni abitative oggi precluse. La legge del 2021, che equipara gli alloggi confiscati alla criminalità agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, offre una base per ampliare la portata degli interventi. Palermo, in quanto centro della Città Metropolitana con 81 comuni, ha la possibilità di costruire una rete più ampia e inclusiva per affrontare l’emergenza abitativa, che coinvolge centinaia di famiglie in situazioni di disagio.
Asida ha inoltre evidenziato esperienze positive di famiglie trasferite da Palermo a comuni come Villabate e Bagheria, che hanno seguito percorsi di accompagnamento all’autonomia abitativa. Tuttavia, permangono problemi per chi è formalmente residente in provincia ma di fatto vive a Palermo senza certificazioni: queste famiglie non possono accedere alle graduatorie cittadine, nonostante la loro condizione critica. La proposta avanzata dall’associazione è chiara: aprire un tavolo con il coinvolgimento della Città Metropolitana per studiare la fattibilità di una graduatoria d’emergenza abitativa estesa a tutto il territorio provinciale. Questo approccio integrato potrebbe rappresentare una soluzione concreta e innovativa, con il supporto delle associazioni di categoria e degli enti locali interessati.
Con una pianificazione efficace, Palermo potrebbe trasformare un problema cronico in un’opportunità di sviluppo e inclusione sociale, dimostrando come la collaborazione tra istituzioni e società civile possa fare la differenza.
Tag: Attualità, Palermo Last modified: Novembre 27, 2024
