Palermo (24 novembre 2024) – Fabrizio Miccoli, ex attaccante e bandiera del Palermo, si racconta in una toccante intervista al Corriere della Sera. Con 81 gol segnati in rosanero, resta il miglior marcatore di sempre della squadra, ma la sua carriera e la sua vita sono state segnate anche da episodi controversi, come il coinvolgimento in una vicenda giudiziaria legata a rapporti con ambienti mafiosi, culminata in una condanna.
Di Mirko Aglianò
Miccoli ripercorre l’esperienza del carcere come un momento difficile e doloroso. “Un giorno in carcere è infinito”, confessa, aggiungendo di voler voltare pagina e lasciarsi alle spalle il passato. Centrale per il suo percorso di redenzione è stato l’incontro con Maria Falcone, sorella del magistrato Giovanni Falcone, offeso da Miccoli in intercettazioni che avevano sconvolto la città. “Vederla era un desiderio forte per spiegarle quanto fossi pentito. È una donna straordinaria, mi ha accolto con il sorriso e ha compreso il mio dolore”, racconta. Miccoli spera di collaborare con lei per iniziative di solidarietà a Palermo.
Nonostante gli errori del passato, Miccoli ricorda Palermo come una seconda casa e una città che gli ha dato tanto. “Ero il Maradona del Palermo”, dice con orgoglio, ricordando il forte legame con i tifosi e i compagni di squadra. Tuttavia, ci tiene a sottolineare che la sua vicenda giudiziaria non ha nulla a che fare con il calcio né con Palermo. “Ho fatto un errore enorme, ero ingenuo e troppo disponibile. Ma ho pagato, chiesto scusa e messo un punto definitivo”. Miccoli ha condiviso momenti indimenticabili della sua carriera, quello che secondo lui è stato il momento più bello: la tripletta a San Siro contro l’Inter in un epico 4-4 e l’esordio in Nazionale contro il Portogallo. Ma la memoria va anche a momenti duri come l’infortunio al crociato in Palermo-Sampdoria, che non gli impedì di calciare un rigore prima di uscire dal campo.
Infine un ricordi ai ben noti gesti di generosità per cui Miccoli è stato conosciuto e amato dalla Palermo sportiva. Tra i tanti aneddoti, lo “shopping per tutti” quando regalò ai compagni abiti firmati comprati per 20mila euro, e le numerose aste di beneficenza organizzate per aiutare i bisognosi.
Oggi, Fabrizio Miccoli punta a ricostruire la sua vita, dedicandosi alla famiglia e sperando di ritrovare un ruolo nel calcio, il mondo che lo ha reso un simbolo per tanti. “Resto una brava persona”, afferma, rivendicando il suo impegno verso gli altri e la voglia di continuare a fare del bene.
Tag: Palermo, sport Last modified: Novembre 24, 2024