Palermo 15 dicembre 2024 – Il cambiamento climatico, le crisi strutturali dell’agricoltura siciliana e le sfide poste dalle politiche europee sono stati i temi centrali dell’incontro “Agricoltura, cibo e salute – La Sicilia fra siccità e Piano Mattei”, organizzato dall’associazione ambientalista Ecò presso il Grand Hotel Wagner di Palermo. L’evento, che ha visto una partecipazione numerosa di esperti del settore, ha offerto uno spazio di confronto su problemi, possibili soluzioni e prospettive per il futuro dell’agricoltura siciliana.
Di Mirko Aglianò
Massimo Fundarò, presidente di Ecò, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di dare centralità all’agricoltura siciliana, spesso relegata a ruolo marginale nelle politiche economiche della regione. «Esistono realtà d’eccellenza che affrontano con successo il mercato, ma a fronte di queste ci sono cooperative, cantine sociali e piccoli produttori che si trovano sull’orlo del baratro», ha dichiarato, annunciando l’intenzione di portare una delegazione a Bruxelles per sensibilizzare le istituzioni europee.
Uno dei temi più urgenti è quello della siccità, che sta mettendo a dura prova sia l’agricoltura che il settore degli allevamenti. Carmelo Galati, vicepresidente dell’Unione Allevatori Sicilia, ha fornito dati drammatici: «Quest’anno ogni allevatore è stato costretto a mandare al macello il 30% dei propri capi. Il fieno che avrebbe dovuto arrivare a maggio è stato consegnato soltanto a novembre».
L’incontro ha anche esplorato il rapporto tra agricoltura, salute e stili di vita. Roberta Urso, delegata regionale dell’associazione Donne del Vino, ha evidenziato i rischi legati all’abuso di alcol, con particolare attenzione alle bevande alcolpop che attraggono i giovanissimi. «Oltre 800mila minorenni in Italia sono a rischio di patologie alcol-correlate», ha spiegato. Sul fronte della sicurezza alimentare, Luigi Maria Montalbano, direttore di Endoscopia Digestiva a Villa Sofia, ha sfatato alcuni luoghi comuni sui grani e sui metodi di coltivazione. Montalbano ha evidenziato l’importanza di un’agricoltura biologica, non solo per la salute, ma anche per la sua capacità di mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Piero Ganduscio, imprenditore agrumicolo, ha testimoniato come l’adozione di pratiche biologiche, come l’inerbimento, abbia permesso alla sua azienda di mantenere livelli produttivi stabili nonostante la siccità.
Leoluca Orlando, europarlamentare del gruppo dei Verdi, ha concluso l’incontro con un appello a una maggiore attenzione dell’Europa verso il Mediterraneo. «L’agricoltura è centrale per lo sviluppo economico e la giustizia sociale del Mediterraneo. È necessario che le politiche agricole europee considerino le specificità delle produzioni e delle tecniche mediterranee, spesso ignorate a favore delle esigenze della Mitteleuropa».
L’incontro di Palermo ha rappresentato un’importante occasione per analizzare le criticità del settore agricolo siciliano e proporre soluzioni. Tra i prossimi obiettivi dell’associazione Ecò vi è quello di portare queste istanze direttamente alle istituzioni europee, per dare voce a un’agricoltura siciliana che può e deve diventare protagonista di un futuro più sostenibile.
Tag: Palermo, politica Last modified: Dicembre 15, 2024