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Addio a Placido Rizzotto, nipote del sindacalista simbolo della lotta alla mafia

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PALERMO (12 novembre 2024) – Si è spento nella notte a 73 anni Placido Rizzotto, nipote dell’omonimo sindacalista corleonese ucciso dalla mafia nel 1948. Malato da tempo, Rizzotto aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita a sensibilizzare i giovani e le nuove generazioni, raccontando la storia e l’impegno del celebre zio, assassinato per il suo impegno a favore dei contadini e contro la mafia. Figura attiva dell’associazione Libera in Sicilia, Placido Rizzotto ha collaborato a lungo con don Luigi Ciotti, partecipando a iniziative contro la criminalità organizzata e mantenendo viva la memoria della lotta antimafia.

Di Mirko Aglianò

La storia del sindacalista Placido Rizzotto, cui è intitolata una via di Corleone, ha segnato una profonda cicatrice nella comunità locale e nella famiglia. Dopo 70 anni di attesa, il 24 maggio 2012, grazie al ritrovamento dei suoi resti nella foiba di Rocca Busambra, fu finalmente possibile celebrarne il funerale. La cerimonia rappresentò un momento solenne e simbolico per la comunità di Corleone e per tutta Italia, alla presenza di autorità come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’allora Presidente del Consiglio Mario Monti, che concesse i funerali di Stato.

Rizzotto ricordava spesso quell’evento come un giorno storico, una “vittoria” per la sua famiglia e per la città di Corleone: “Il giorno dei funerali – raccontava – ho visto, per la prima volta, tanti corleonesi affacciati ai balconi, anche persone anziane, applaudirne il passaggio. Un’immagine che resterà indelebile, un segno di cambiamento”.

Con la sua scomparsa, se ne va una figura che ha testimoniato con coraggio e dignità la storia di chi ha dato la vita per un’Italia libera dalla mafia, lasciando un esempio prezioso per chiunque continui a lottare per la legalità e la giustizia.

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Last modified: Novembre 12, 2024
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