Palermo ( lunedì, 24 marzo 2025) – Il 23 marzo del 1990 la bambina di 6 anni fece perdere ogni traccia di sé nel quartiere CEP. Da allora, si sono succedute solo false indicazioni per fare verità sulla sua sorte.
di Marika Ballarò
Il caso è rimasto uno degli episodi di cronaca rimasti senza verità.
Occhioni neri, capelli castani corti, un visino dolce e allegro, quasi sette anni di età, una tutina azzurra con Topolino stampato sulla sua felpa. Santina Renda è rimasta così. Per la famiglia, per il suo quartiere, per Palermo. Anche se di anni oggi ne avrebbe 41. Una foto che ha fermato il tempo, un’immagine che ha reso immortale un mistero infinito che affonda le radici in un freddo pomeriggio di 35 anni fa esatti. Un altro 23 marzo, come oggi: quello che sembra un anonimo venerdì viene spezzato da un dramma.
“Dov’è Santina?”. Una domanda che si è persa nel labirinto delle angosce. L’interrogativo inizia a lievitare a poco a poco alle 16 del 23 marzo 1990, fino ad abbracciare una desolante eternità. Un incubo che in fretta diventa tragedia. Silenzi, dubbi, ansia. Adesso l’avvocato della famiglia Renda, Luigi Ferrandino, parla riaccende uno spiraglio di speranza: “Intanto voglio sottolineare che la Procura non ha archiviato il caso perché il pm che si occupa della scomparsa di Santina Renda non vuole chiudere la faccenda”, dice con voce ferma e perentoria.
Ancora Ferrandino : il caso è ancora aperto. Ci sono state delle attività d’indagine in questi ultimi mesi ma non posso parlare perché bisogna mantenere la segretezza delle informazioni. Nei prossimi giorni avrò un colloquio con il pm per coordinare altre attività di indagine, inoltre mi incontrerò con i familiari di Santina per informarli della novità riguardo ai progressi fatti”
La scomparsa di Santina è una cicatrice sulla pelle della città. Oggi avrebbe quasi 42 anni, sarebbe una donna. Forse lo è ancora. Perché a Palermo in fondo la speranza non svanisce mai.
Last modified: Marzo 24, 2025