Palermo ( venerdì, 21 marzo 2025) – Il progetto dell’Università Lumsa, raccoglie diversi protagonisti e luoghi della scena artistica e culturale cittadina. Da Villa Whitaker al Villino Favaloro, così si fa rete nel segno di un attivismo, nato alla fine dell’800.
di Marika Ballarò
Creare un “miglio della cultura” che parte dal teatro Politeama e arriva ai Cantieri Culturali della Zisa, attraversando l’asse di via Dante e coinvolgendo tutte le istituzioni presenti. E’ l’idea che nasce dal dipartimento di Giurisprudenza, economia e comunicazione della Lumsa di Palermo. L’ateneo sta realizzando, infatti, un campus negli spazi attigui all’ex stazione Lolli che vedranno una nuova apertura lungo via Dante.
L’idea è stata lanciata durante la tavola rotonda realizzata nell’ambito di “Università svelate 2025”, la giornata promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) in collaborazione con l’Anci e al quale hanno partecipato tra gli altri: Valentina Bruschi, docente Lumsa-Economia e valorizzazione dei beni culturali; Evelina De Caro, direttrice di Palazzo Riso Palermo; Claudio Gulli, direttore di Palazzo Butera Palermo; Francesco Pantaleone, docente di Mercato dell’arte all’Accademia Belle Arti Palermo; Bianca Bozzeda, referente Kultur Ensemble; Umberto di Maggio, associato di Sociologia Generale Lumsa-Palermo.
Il ‘miglio culturale di Palermo’ , vuole mettere in comune esperienze diverse per rilanciare il ruolo di una porzione della città che si affaccia lungo di via Dante, dando vita ad una nuova visione della città” ha spiegato Giampaolo Frezza, direttore del Dipartimento Gec di Palermo. Nel corso del dibattito, inoltre, grazie alle testimonianze di Bruschi, Gulli e Pantaleone è venuto fuori, come via Dante nel corso della storia ha sempre ospitato residenze artistiche e culturali: dallo studio di Lia Pasqualino Noto fino alla casa Futurista di Pippo Rizzo segno di un fermento che ha sempre interessato la via sin dai tempi della sua apertura, fino alla fine dell’800.
Last modified: Marzo 21, 2025