PALERMO (giovedì 13 febbraio 2025) – A un anno dall’inizio dell’emergenza siccità, la Sicilia si presenta divisa in due: da un lato la parte orientale, che grazie alle piogge abbondanti ha visto un netto miglioramento della situazione idrica, dall’altro la parte occidentale, dove persistono criticità preoccupanti, soprattutto nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo.
Di Mirko Aglianò
La cabina di regia, guidata dal capo della Protezione Civile Salvo Cocina, monitora la situazione e coordina gli interventi per affrontare l’emergenza. Secondo Cocina, la stagione delle piogge ha finalmente riportato le precipitazioni nelle medie storiche, ma in maniera irregolare:
Sicilia Orientale: le piogge abbondanti hanno riempito diversi bacini, come l’Ancipa, che ha raddoppiato i volumi rispetto al 2023.
Sicilia Occidentale: la situazione resta grave. Diversi invasi sono ben al di sotto della capacità massima e in alcuni casi i livelli sono inferiori a quelli dello scorso anno.
Cocina esclude, al momento, ulteriori misure di razionamento nel Palermitano, ma sottolinea che l’emergenza non è finita e che l’area rimane sorvegliata speciale. Agrigento è il territorio più colpito, mentre la situazione è leggermente migliorata nel Trapanese e nel Nisseno.
Le azioni della Protezione Civile
Per affrontare la crisi, il governo regionale ha messo in campo un piano emergenziale articolato in più fasi:
Interventi immediati: ricerca e attivazione di nuovi pozzi e sorgenti, riduzione dei prelievi, riparazione delle reti colabrodo (che in alcune città perdono fino al 50% dell’acqua immessa).
Dissalatori: in arrivo tre moduli da 100 litri al secondo entro giugno/luglio per Gela, Porto Empedocle e Trapani, con un ulteriore aumento di 200 litri al secondo entro fine anno. Previsti anche due nuovi impianti per Palermo da 800 litri al secondo.
Interventi strategici: messi in sicurezza i grandi adduttori e avviati lavori per la manutenzione delle dighe.
Uno dei nodi più delicati riguarda la diga Trinità, che rischia il fuori esercizio su disposizione del Ministero. Questo metterebbe a rischio la sopravvivenza estiva di 5.000 ettari di vigneti. La Protezione Civile ha incaricato un consulente per una nuova verifica statica e sismica, nella speranza di individuare soluzioni d’urgenza per evitare la chiusura.
La Sicilia resta alle prese con un grave squilibrio idrico tra Est e Ovest. Se da un lato la pioggia ha dato sollievo alla parte orientale, dall’altro la siccità continua a pesare sulla zona occidentale, dove la crisi non è ancora superata. Nei prossimi giorni la cabina di regia analizzerà i dati aggiornati degli invasi e definirà i prelievi per i prossimi mesi, con l’obiettivo di evitare nuove restrizioni e garantire una gestione sostenibile della risorsa idrica.
Tag: Attualità, Palermo Last modified: Febbraio 13, 2025