PALERMO (mercoledì 12 febbraio 2025) – Il sodalizio criminale tra Cosa nostra e ‘Ndrangheta è uno degli aspetti centrali dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che lo scorso 11 febbraio 2025 ha portato all’arresto e al fermo di 181 persone, tra boss, estortori e gregari dei principali mandamenti mafiosi del capoluogo e della provincia.
Di Mirko Aglianò
Le indagini hanno rivelato come le due organizzazioni criminali abbiano consolidato un solido rapporto non solo per la gestione del traffico di droga, ma anche per l’utilizzo di tecnologie avanzate finalizzate a eludere le intercettazioni. Un ruolo chiave in questo schema lo avrebbe avuto Emanuele Cosentino, affiliato al clan calabrese Bellocco e indagato dalla Dda palermitana. Oltre a rifornire di stupefacenti le cosche siciliane, Cosentino avrebbe fornito competenze informatiche avanzate nel dark web per l’acquisto di armi e per il criptaggio delle comunicazioni.
Gli inquirenti hanno accertato che diversi capimafia siciliani utilizzavano cripto-cellulari, dispositivi altamente sicuri che permettevano loro di comunicare senza rischio di intercettazioni. Le indagini hanno permesso di individuare una rete di comunicazione che si appoggiava a utenze riconducibili alla compagnia telefonica spagnola Movistar e a dispositivi iPhone, tramite una piattaforma nota come No.1BC
Questa piattaforma, gestita da una società con sede a Malta, forniva un sistema di messaggistica criptata a pagamento, che garantiva un elevato standard di sicurezza permettendo lo scambio di messaggi di testo, note vocali e immagini in modo impenetrabile alle intercettazioni delle forze dell’ordine. Uno degli esempi più evidenti del funzionamento di questa rete riguarda le comunicazioni tra Nunzio Serio e Francesco Stagno, mafiosi del mandamento di San Lorenzo, e Cosentino, detto “il calabrese”. Le intercettazioni hanno rivelato come, grazie a questi strumenti, i mafiosi siciliani fossero riusciti a organizzare una fornitura di stupefacenti da centocinquanta chili, con un prezzo pattuito di mille e ottocento euro al chilo.
Tag: Cronaca, Palermo Last modified: Febbraio 12, 2025