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Palermo: nove indagati per truffa internazionale con i Bitcoin

PALERMO (mercoledì 5 febbraio 2025) – Indagini della Procura di Palermo hanno fatto emergere un sistema criminoso studiato nel dettaglio per truffare inconsapevoli risparmiatori convincendoli a investire in criptovalute inesistenti. Nodo centrale dell’intero apparato, un call center che convinceva le ignare vittime a investire in quelli che sembravano dei Bitcoin totalmente sicuri. Sono nove gli indagati per un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro, e secondo le indagini, potrebbero esserci dei collegamenti con episodi simili già verificatisi tra Ravenna e Pordenone

Di Mirko Aglianò

A seguito del contatto telefonico tramite call center, l’investitore vittima del raggiro, veniva convinto a versare i propri risparmi sulle criptovalute-truffa, e per dare all’operazione un’aria di credibilità più robusta, esisteva persino un’apposita app per seguire l’andamento dei propri investimenti. Ma al momento di prelevare l’agognato guadagno, iniziavano i problemi. Millantando presunti problemi bancari, e con la falsa promessa di aiutare i clienti a ottenere più velocemente il proprio denaro, i truffatori suggerivano di spostare il credito presso istituti bancari esteri chiedendo un ulteriore versamento dopodiché neanche un centesimo raggiungeva le tasche delle vittime. Gli inquirenti non escludono che per riuscire nell’impresa, il gruppo criminale si avvalesse dell’aiuto di esperti informatici.

I confini della truffa non si esaurivano con i confini italiani, ma vi erano ramificazioni anche nei paesi balcanici e nell’est Europa. Al momento gli investigatori stanno cercando di ricostruire il percorso del denaro e gli attori coinvolti nella frode, e non è escluso che l’indagine abbia individuato la proverbiale punta dell’iceberg e si scopra una rete criminale molto più ampia.

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Tag: , Last modified: Febbraio 5, 2025
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