Scritto da 3:30 pm Attualità, Palermo, Top News

Sea Watch 5 ferma a Palermo: l’Ong denuncia lo “sbarco parziale”

Sea Watch

Palermo, (26 novembre 2024) – La nave Sea Watch 5, dell’omonima Ong tedesca, è ferma al porto di Palermo dopo giorni di attesa. Nella serata di ieri, il Tribunale dei Minori di Palermo ha autorizzato lo sbarco di sei minori, cinque dei quali non accompagnati, e di alcuni migranti con necessità mediche urgenti. Tuttavia, a bordo restano ancora 47 persone, e la Ong chiede che vengano fatte sbarcare immediatamente.

Di Mirko Aglianò

“La decisione di procedere con uno sbarco parziale è disumana e discriminatoria,” ha dichiarato la Sea Watch in un comunicato. L’organizzazione ha chiesto che tutte le persone ancora a bordo vengano fatte scendere, sottolineando che le condizioni di vulnerabilità non si limitano ai minori o ai malati. La nave, dopo aver effettuato un’operazione di soccorso nel Mediterraneo centrale, aveva ricevuto come porto sicuro Ravenna, distante però più di 1.000 chilometri dal luogo del salvataggio. Palermo è stato scelto come punto intermedio, ma solo per consentire l’intervento in casi di urgenza.

Secondo quanto riferito dalla Ong, a bordo della Sea Watch 5 rimangono migranti in condizioni fisiche e psicologiche precarie. Molti di loro hanno affrontato situazioni di violenza estrema nei paesi di origine o durante il viaggio attraverso la Libia. “Ogni ora di attesa aumenta il rischio di traumi per chi si trova ancora sulla nave,” avverte l’organizzazione. L’assegnazione di porti lontani come Ravenna per le navi di soccorso ha sollevato critiche da parte delle Ong e di alcune forze politiche e sociali. La Sea Watch sostiene che queste decisioni rappresentino una forma di ostruzionismo nei confronti delle operazioni umanitarie, aumentando tempi e costi e ritardando i soccorsi in mare.

La Ong ha ribadito il suo appello alle autorità italiane per consentire lo sbarco di tutti i migranti a bordo a Palermo, evidenziando il rispetto delle convenzioni internazionali che garantiscono il diritto alla protezione delle persone salvate in mare. Intanto, le autorità continuano a monitorare la situazione e valutano eventuali interventi. Questa vicenda si inserisce nel dibattito più ampio sulla gestione dei flussi migratori e il ruolo delle Ong nel Mediterraneo, che resta una delle rotte più pericolose al mondo per chi cerca di raggiungere l’Europa.

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Tag: , Last modified: Novembre 26, 2024
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