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Stupro di gruppo a Palermo: condannati i sei imputati maggiorenni, pene fino a sette anni

Palermo

PALERMO (8 novembre 2024) – È arrivata la sentenza per il caso di stupro di gruppo che ha sconvolto Palermo e l’Italia intera nell’estate del 2023. I giudici del tribunale di Palermo hanno condannato sei giovani maggiorenni coinvolti nella violenza ai danni di una ragazza ubriaca, attirata e abusata in un capannone. Le pene inflitte variano dai 4 anni e 8 mesi ai 7 anni di reclusione. La condanna più alta, 7 anni, è stata comminata ad Angelo Flores, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia ed Elio Arnao. Cristian Barone ha ricevuto una condanna di 6 anni e 4 mesi, mentre Samuele La Grassa è stato condannato a 4 anni e 8 mesi.

Di Mirko Aglianò

La Procura aveva chiesto pene molto più severe per gli imputati, fino a 12 anni di carcere per Flores, Barone, Di Trapani, Maronia e Arnao, e 10 anni e 8 mesi per La Grassa, che aveva collaborato con le autorità durante le indagini. L’accusa aveva chiesto l’aggravamento della pena per la brutalità dell’atto, tenendo conto anche della riduzione di un terzo per il rito abbreviato scelto dai difensori degli imputati.

Durante la requisitoria, i pubblici ministeri avevano ricostruito dettagliatamente la sequenza degli eventi, descrivendo le responsabilità individuali di ciascuno degli imputati. La giovane vittima, nei giorni successivi all’aggressione, aveva presentato denuncia, riferendo di aver ripetutamente manifestato il proprio dissenso durante l’attacco, ma senza ricevere alcun aiuto. Gli atti violenti furono documentati da un video girato con un cellulare dallo stesso Flores, il quale aveva avuto una breve relazione con la vittima. Nelle immagini, si sentiva chiaramente la ragazza che chiedeva più volte di essere lasciata andare. Dopo l’aggressione, i giovani si allontanarono, lasciandola sola e in evidente stato di shock.

Gli imputati hanno continuato a sostenere la loro innocenza, affermando che il rapporto fosse consensuale. La Grassa, uno degli imputati, in una lettera resa pubblica durante le udienze, ha chiesto scusa alla madre e alla fidanzata per quanto accaduto. Christian Barone, in dichiarazioni spontanee, ha espresso rammarico per non aver aiutato la vittima durante quella notte e ha chiesto “una sentenza giusta” al giudice. Nel caso è coinvolto anche un settimo imputato, che all’epoca dei fatti era minorenne. Già condannato dal tribunale per i minorenni a 8 anni e 8 mesi di reclusione, la sentenza è stata confermata anche in appello. La condanna del giovane rappresenta un ulteriore tassello nella vicenda giudiziaria di un episodio che ha suscitato sdegno e indignazione nell’opinione pubblica.

Questa sentenza rappresenta un segnale di risposta della giustizia, ma pone nuovamente al centro il tema della violenza di gruppo e delle sue ripercussioni sociali e psicologiche sulle vittime. Il caso continuerà a essere seguito attentamente sia a Palermo che in tutta Italia, portando riflessioni sui temi della responsabilità e della sicurezza delle donne.

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Last modified: Novembre 8, 2024
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